Verso la fine del secolo V, l'Irpinia era controllata dai Goti, che ne furono padroni fino al 553, quando proprio in Campania, subirono sconfitte decisive ad opera dei Bizantini.
All'inizio del 1500 la popolazione di Montella era distribuita in undici parrocchie. Sembrò opportuno, per migliorare l'assistenza spirituale dei fedeli e la collaborazione tra i sacerdoti, riunire i parroci in un collegio con sede nella chiesa di S. Maria in Piano.
Ne hanno parlato Cicerone, Plinio, Cecilio II, Diodoro Siculo, Tito Livio, Dante Alighieri e Virgilio, che la descrive così: Qui si mostra un'orrenda spelonca e gli spiragli del crudele Dite, un'ingente voragine apre pestifere fauci al fiume Acheronte che prorompe. Questa è la Mefite, una delle porte dell'inferno.
Salvatore Fusco
Minore riformato del convento del monte, col nome di fra Pasquale. Fu anche valente medico e fu inviato nel 1657 missionario in Etiopia, dove fu accolto alla corte dell'Imperatore.
L'allorgio re la chiazza
L'alba è annunciata dai rintocchi della campana. Lei assonnata aspetta, affacciata alla finestrella, il passaggio dell'innamorato che la invita a continuare il dolce sonno