Te ro dicietti, ronna Paulina,
non ti piglià a Frangisco ch'è pastore;
Frangisco se ne uai a la mondagna,
e tu, ronna Paulina, riesti sola.
Quanno po' uene a lo sapat'a sera
si mette pe li pieri a lo ceppone.
"Vieniti còrca piezzo r'animale
te r'aggio poste re gghianghe lenzola".
"Mogliere mia, no ro pozzo fane:
aggio rimaste re pecore sole".
"Marito mio ti puozzi arrirupane
'nnanti ch'arrivi a lo iazzo mosera!"
Rorme lo cane e dorme lo patrone,
rorme la pecorella rind'a la reta.
Rorme l'auciddruzzo a lo sepale
no sconzecato ra lo cacciatore.
Rorme Frangisco ch'è rimasto sulo
senza mogliere e senza re lenzola;
rorme Frangisco ch'è rimasto sulo
senza Filippo e senza lo panaro.
Trama
Qualcuno glielo aveva detto a donna Paulina di non sposare Frangisco perché sarebbe certamente rimasta sola. Frangisco fa il pastore, sta sempre in montagna. Quando lei lo invita ad andare a letto, di sabato sera, lui rifiuta, dovendo far ritorno all'ovile. Donna Paulina allora ne maledice il cammino. Succede così l'inevitabile. Dorme il cane, dormono le pecore, l'uccellino e anche Frangisco, ormai solo!
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