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seóne o sevóne : serecione
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Erbario

Stramonio

Spontaneo nei luoghi incolti. Fiorisce in estate ed autunno. Appartiene alla famiglia delle Solinacee. E' una pianta velenosa che non deve essere assolutamente adoperata dagl'inesperti.
Secondo alcuni autori, lo Stricnos maniacos, che con la belladonna e la mandragora entrava a formare nel medioevo l'erba degli stregoni, era il nostro stramonio. L'uso medico cominciò tardi: fu coltivato a Londra da Gerarde (fine secolo XVI) che ne aveva ricevuto i semi dall'Oriente e concorse a diffondere la pianta ed a far conoscere le sue virtù medicamentose.
È pianta erbacea, annua, che può raggiungere 1 m di altezza; ha ramificazioni dicotome, stelo glabro, di colore verde scuro; foglie alterne lungamente picciuolate; fiori solitari brevemente peduncolati; calice gamosepalo con lungo tubo a cinque denti; corolla bianca, grande, infundibuliformc, a cinque lobi acuminati piegati lungo il nervo mediano; frutto una capsula irta di pungiglioni.
Officinali sono le foglie ed i semi. Le foglie, raccolte alla fioritura, private del picciuolo, vanno essiccate all'aria ed all'ombra; hanno odore sgradevole, fresche, nullo dopo l'essiccamento; sapore acre. I semi, reniformi, sono privi di odore, sapore nauseabondo.
Viene adoperato soprattutto per le sue proprietà antiasmatiche, note fin dall'antichità. Le foglie triturate, mescolate con tabacco da fumo, meglio con foglie di salvia, si possono fumare, nella pipa o in sigarette.

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