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Erbario

Asparago

Volgarmente "spalice", della famiglia delle Gigliacee, sottofamiglia Asparagoidee, è pianta perenne, spontanea nei luoghi incolti di tutta la penisola.

Fiorisce in estate. Si sviluppa con lunghi fusti ramificati (60-150 cm.) sorretti da un grosso rizoma che, in aprile-maggio, produce i noti turioni, di sapore gradevole, rivestiti di foglie squamiformi, sovrapposte.

I ramoscelli terminali, setacei, lesiniformi, in fascetti di colore verde, funzionano come organi di assimilazione, al posto delle foglie che sono delle squamette, speronate alla base, caduche.

Fiori solitari od appaiati. Il frutto e una tipica e piccola bacca, rossa o nerastra, contenente da uno a quattro semi.

Si adoperano le radici che, raccolte in primavera, da piante di almeno tre anni, staccate dal rizoma, vanno essiccate. Le radici dell'asparago, col pugnitopo, prezzemolo, sedano e finocchio, sono i componenti del vecchio "sciroppo delle cinque radici". E' un diuretico blando, azione che viene attribuita ai sali potassici che possiede.

Secondo una credenza popolare un ago, involontariamente ingerito, viene espulso mangiando una notevole quantità di asparagi.

E' controindicato utilizzare l'asparago in cucina nel caso di disturbi delle vie urinarie.


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